La recrudescenza del nazionalismo in Europa
30ème assemblea generale
Venezia
Il 2 e il 4 ottobre 2015
Lo stato dell’UE nel 2015 è che affligge : tante pareti elevate in Ungheria, Bulgaria, Grecia… una vera Europa fortezza che al dispetto dei suoi valori rifiuta i migranti ed anche i richiedenti asili… 20.000 vittime in Mediterraneo dal 2000, 2800 dal 1° gennaio.
Il nazionalismo riappare in Europa, il metodo intergovernativo prevale troppo spesso sui meccanismi d’integrazione. Questo nuovo aumento del nazionalismo in Europa e la memoria delle catastrofi del xxo secolo chiama soprattutto da parte nostra, una presa di coscienza della crisi dello spirito europeo. Esaminerò in particolare il caso francese.
Il caso francese
1. I componenti del nazionalismo francese
Al numero dei componenti del nazionalismo francese attuale si troveranno cause comuni a tutti gli stati membri dell’UE e delle clausole più specifiche per la Francia.
a) I componenti comuni
In Francia come negli altri stati membri dell’UE la recrudescenza del nazionalismo si spiega con :
- gli effetti della crisi economica e finanziaria soprattutto dal 2008. Questa crisi si traduce infatti con un impoverimento molto netto della società francese ed uno scavo delle diseguaglianze, con una forte disoccupazione 10 %, in particolare dei giovani e dei senior.
- la forte spinta dell’immigrazione economica e politica che è vissuta da numerosi cittadini come una minaccia per l’identità delle nazioni.
- queste difficoltà comportano naturalmente in tutta l’Europa un aumento molto significativo dei populismi ; partiti di destra estrema, tutti rappresentati al PE (si conta più di 100 eurodeputati di destra estrema o di sinistra estrema europhobes su 751 deputati).
- oltre alle difficoltà economiche, altri fattori sociologici intervengono. Si constata ad una frangia importante elettori, un tipo “di odio„ della politica, un rifiuto “delle politiche„ da cui che vengono, la cui inefficienza e la corruzione sono denunciate.
- i giovani in particolare si deviano della politica e sperano futuro soltanto un grande colpo di spazzola. Il tasso d’astensione dei giovani alle elezioni è molto elevato. Non ci sono più desideri della sinistra nei giovani. Va da sé che, in questo contesto, la costruzione europea incontra oggi soltanto indifferenza o contestazione.
- fenomeno constatato da alcuni decenni ma che si amplifica, l’individualismo è un fatto di società secretato dall’economia liberale, le nuove tecnologie (l’isolamento informatico), il consumerismo, l’edonismo ambientale. La coesione della città di ne è tanto minacciata.
b) Le componenti specifiche per la Francia
In questo paese fortemente centralizzato e fiero di una lunga storia, i francesi nell’insieme considerano un grande pessimismo, un’impressione di declino irreversibile che li conduce al repliement nazionale.
Se gli eventi tragici del 7 gennaio 2015 (l’attacco terroristico sanguinante contro Charlie settimanale) sono stati seguiti da una mobilizzazione notevole della popolazione, tuttavia una sensazione di islamophobie si installa profondamente nel paese.
Per prova ad esempio il numero elevato di attacchi contro moschee, le iscrizioni razziste che coprono l’opera del scultore Anish Kapor esposto nel parco del castello di Versailles o l’assemblaggio fotografico, a partire da una fotografia dell’AFP, di un treno preso d’attacco da profughi, da qualche parte in Ungheria, utilizzato dal sindaco FN di Béziers, Robert Ménard con questa leggenda : “Arrivano !„.
Il fronte nazionale al termine di una politica “di dédiabolisation„ molto abilmente adottata da Marine Lepen, – il conflitto familiare è rivelatore dell’evoluzione della parte approfitta della situazione.
Basta riferirsi ai risultati registrati dalla FN alle elezioni tanto locali, nazionali quanto europee. La FN appare oggi come il secondo partito in Francia altrimenti il primo nei sondaggi (che ci si ricorda anche della presenza di Jean Marie Lepen al secondo giro delle elezioni presidenziali del 2002).
Nel 2012, più di sei milioni di elettori hanno votato per la FN che ha ottenuto 30 % dei suffragi alle elezioni europee e che è sul punto di guadagnare due, o tre regioni alle prossime elezioni regionali del dicembre 2015. Potrebbe darsi che nel 2017, alle elezioni presidenziali, il PS sia assente del ò giro.
Il programma del FN risponde alla preoccupazione dell’opinione pubblica francese spesso tinta di sfiducia nei confronti dell’estero, alla sua confusione, proponendo come sempre, soluzioni tanto radicali quanto inapplicabili come l’uscita della zona euro, il rifiuto degli stranieri, il protezionismo… Marine Lepen non esita a comparare l’afflusso attuale dei profughi con le invasioni barbare del IVo secolo e parla “di una métastasiation„ del fenomeno.
2. L’espressione del nazionalismo francese attuale
Come si manifesta concretamente il nazionalismo francese attuale ?
In politica interna, di fronte alla FN ed anche alla sinistra estrema così poco europea, la situazione politica francese è caratterizzata da :
- una droitisation della destra che tende costantemente “ad attaccare„ alle proposte del FN (Sarkozy non vuole ovviamente lottare contro la FN poiché raccomanda il ni-ni al ò giro delle elezioni).
- l’assenza come in Grecia ed in Spagna di un movimento potente di sinistra estrema (Podemos et Stiriza).
- il rifiuto degli stranieri in particolare del Rom di cui tuttavia la libera circolazione ed il soggiorno sono garantiti dalle regole europee, contrariamente alla tradizione repubblicana d’accoglienza degli stranieri.
- l’assenza degli intellettuali che in Francia portavano tuttavia lunga e brillante tradizione d’impegno, molto forte dadi il xviiio secolo (Voltaire e l’affare fissò) e dal processo del capitano Dreyfus all’inizio del xxo secolo (“accuso„ di Emile Zola). Al contrario oggi gli intellettuali quando si manifestano, si fanno strumentalizzare dalla FN così recentemente Michel Onfray o Alain Finkelkraut.
Nei fatti, i partiti “repubblicani„ sembrano avere perso la loro influenza su lati interi della società francese, che sia :
- la classe operaia, diventata plebe rese marginali a causa della globalizzazione e della deindustrializzazione che se ne è seguito, in Francia in particolare.
- la classe media che si ritiene minacciata anche dalla concorrenza internazionale, dall’immigrazione e l’insicurezza o i contadini nella loro grande maggioranza.
- anche fissati, coloro che non soffrono per la crisi si deviano anche dei partiti di destra tradizionali che giudicano incapaci di proteggere il loro patrimonio, costruzioni classificate, villa lussuose di cui vogliono proteggere l’ambiente sociale. Il giornalista e sociologo Boltanski nota che questa classe che nomina “classe patrimoniale„, si riferisce sulla FN.
La FN approfitta in gran parte della situazione di questi gruppi sociali nei quali cerca di stabilirsi.
All’esterno la politica estera ed europea del governo francese è generalmente dubbia.
Il governo socialista attuale non riesce a fermare quest’evoluzione ; si prenderà per prova :
- il rifiuto iniziale da parte della Francia delle quote d’accoglienza degli immigranti proposti dalla Commissione nel recente piano Juncker e la quota molto modesta di 24.000 rifugiati finalmente accettata.
- la durata eccessiva d’esame delle cartelle dei richiedenti asili e molto % di rigettati ; soltanto 31 % delle domande d’asilo sono state accettate in Francia nel 2014 contro una media 44 di % nel resto dell’UE.
- una politica di repliement esagonale in ignoranza completa dei vantaggi considerevoli delle proiezioni dell’integrazione europea così dello spazio Schengen per lo sviluppo economico e la garanzia della sicurezza.
Descrivere è una cosa, agire un’altra, più difficile.
Conclusione
Cosa fare ricambiare questo ritorno del nazionalismo ? La questione del nazionalismo non è nuova. Già per evocare i lavori del SEC. Norberto Bobbio in introduzione al N°45-46 della rivista comprendere etica e politica, scriveva : “Gli uomini di cultura il cui compito specifico non coincide con quella della politica ordinaria hanno una risposta a dare alle preoccupazioni dell’uomo comune ? Quale ? Credo personalmente che sia una risposta etica. L’etica che li ha interessati all’assemblea generale del 2012.
Vi fu questione della dignità della persona, del pluralismo, del dialogo delle culture, della solidarietà universale.
È questa convinzione che deve animarli per ricambiare il nazionalismo.
Concretamente per ciò che li riguarda, il SEC si riduce oggi ad un quadrato di fedeli, alcuni centri nazionali e può essere un centinaio di membri abbastanza attivi. Limitare il SEC alla conservazione ed all’utilizzo dei suoi archivi, così preziosi è esse, sarebbe acconsentire alla sua scomparsa. Sarebbe molto triste e spiacevole – che ci si ricordi del pensiero e dell’azione di Umberto Campagnolo, di Norberto Bobbio, di Bronislaw Geremek, di Henri Bartoli per citarli soltanto di cessare di portare la prova sempre valida e così singolare che è da allora sempre quello del SEC, della politica della cultura che prevede la cultura come coscienza della civilizzazione.
In questa sabato 3 ottobre 2015, spero che l’ultima pagina del SEC non sia girata.