Un ritorno a più etica in
l’Unione europea
Assemblea generale della società europea di cultura
Innsbruck il 7 giugno 2009.
Di fronte alla crisi morale che colpisce l’Unione europea come il mondo, un ritorno a più etica si impone. Esigenza necessaria per rendere la sua dignità alla persona, riabilitare il cittadino e preservare l’ambiente umano. Ci si interrogherà in conclusione su ciò che possiamo nell’ambito del SEC per favorire questo ritorno a più etica.
I Rendere la sua dignità alla persona
Normalmente il rispetto della persona è nel cuore di tutte le politiche. È lungi dall’essere in pratica sempre il caso.
- Il rispetto delle condizioni elementari della dignità
“La rottura„ sociale si è scavata considerevolmente in Europa. Migliaia di persone sprovviste d’alloggio (senza fissa dimore), di cure mediche essenziali, di prodotti alimentari si trovano in una situazione in cui de facto non possono usufruire dell’insieme dei diritti fondamentali. Queste persone sono diventate ipso facto persone “di condizione inferiore„.
Opposti anche alla dignità della persona sono troppo le numerose violazioni dei diritti dell’uomo che si osserva in Europa stessa. La lotta contro il terrorismo ha condotto ad una regressione incontestabile e pericolosa dei diritti dell’uomo negli Stati Uniti ma nel mondo in generale anche in Europa : si citerà l’impiego in Gran Bretagna (fino a che questa pratica sia condannata dalla Camera dei lord) di prove ottenute all’estero sotto la tortura, la rimozione di stranieri verso paesi dove la tortura è praticata, la pratica di libri neri perfettamente arbitrari e le leggi d’eccezione.
Altri esempi di indegnità riservata alla persona umana in Europa : i diversi casi di discriminazione secondo la razza, la religione, l’orientamento sessuale o il genere (in quest’ultimo caso la parità molto relativa uomo /femme soprattutto in materia di salari). Si potrebbero citare diseguaglianze di fatto palesi che sia il numero ancora eccessivo di infortuni sul lavoro di cui sono vittime gli edili, il debole accesso dei bambini di ambienti modesti alle università ed alle grandi scuole, lo statuto sociale degradato degli insegnanti rispetto ai quadri degli stabilimenti finanziari ad esempio o le condizioni di vita indegne nella maggior parte delle prigioni dei nostri paesi.
- L’impoverimento intellettuale
Non è di nessuno fatto sbocciare se non può interamente fare fruttare i suoi regali intellettuali ed artistici. Senza elaborare una tavola con troppo pessimista che constatare altrimenti troppo spesso lo spreco dei mezzi tecnici moderni. Negli ambienti poco favoriti i bambini passano in media quattro ore al giorno dinanzi al loro schermo di televisione, ai loro computer o i loro telefoni mobili.
Che ne risulta t altrimenti un declino allarmante del livello dell’istruzione dei giovani, una perdita della qualità d’espressione linguistica, una perdita della memoria collettiva, una depressione del senso critico. Questo è tanto più grave in quanto la cultura è un fattore indispensabile di conoscenza dell’altra e di coesione sociale nelle nostre società differenziate. Senza cultura generale – Edgar Morin lo ricordava recentemente nel giornale Le Monde – c’è soltanto conoscenze frammentate ed assenza di riferimenti per orientare la nostra vita.
- I rischi di alcuni atti medici
In qualsiasi altro ordine di idee, alcuni progressi della medicina rischiano di avere un colloquio con illusioni pericolose che potrebbero seriamente mettere in pericolo anche la dignità umana.
La scienza lascia prevedere, quando già non vi giunge, “delle prodezze„ dove i contorni della nascita, quelle della morte si diluiscono, si frammentano ciò che non è senza porre a volte gravi problemi etici. A quest’esempi possono aggiungersi l’impiego di prove genetiche, l’utilizzo di embrioni per ottenere cellule stock, la pratica delle madri portarici e la clonazione ; in breve il rischio “di commercializzazione„ della persona. Questa artificialisation crescente dei processi biologici per gusto della prodezza, capriccio, interesse mercantile potrebbe condurre anche a trascurare la dignità della persona.
II riabilitare il cittadino
In politica certamente ma così in economia o che si tratti di sport o d’arte, il cittadino è troppo spesso il giocattolo di forze che lo ignorano o di comportamenti che lo disprezzano.
- Sul piano politico e per limitarsi alle elezioni europee, si constata un declino costante della democrazia. Infatti mentre i poteri del Parlamento europeo non hanno cessato di crescere fino a diventare quasi un Parlamento a pieno titolo, il tasso di partecipazione alle elezioni ha costantemente declinato che passano 60 da % circa nella media comunitaria nel 1979 42 ad % nel 2004 e 40 % nel 2009
Fra le cause di questo comportamento, si può citare la mancanza d’istruzione civica ed europea, la ozia dei media che preferiscono troppo spesso ai dibattiti di fondo degli aneddoti sull’Europa, l’atteggiamento dei partiti politici che continuano a proiettare su queste elezioni preoccupazioni nazionali e politicanti e che praticano ancora troppo spesso “una politica spettacolo„.
I pericoli di tale disaffezione per le elezioni europee sono ovvi : la prevalenza della tecnocrazia, l’aumento degli estremismi, il corporativismo, il pensiero unico.
- Sul piano economico, predetta da molti anni, la crisi si è prodotta nel 2008. L’economia “di casinò„, completamente artificialisée è caduta in crisi, una crisi molto grave che minaccia il cittadino e si traduce con :
un ribasso della crescita che raggiunge nel 2008 fino 6 a % in Germania, 10 % a Stati Uniti
numerose chiusure di imprese e l’aumento della disoccupazione che raggiunge già vertici in Spagna, in Francia, nell’UE e negli Stati Uniti
un indebitamento considerevole degli stati (fino 10 a % del PIL) di cui alcuni, l’Islanda ad esempio, sul bordo del fallimento ha di chiedere dell’aiuto del FMI (la Grecia nel 2010).
All’origine di questo slittamento si trova la scelta dello ultralibéralisme, la deregolamentazione consecutiva e la permissività totale che permette a profitto di una piccola minoranza di azionisti avidi di profitti molto elevati, dei presidenti di banca che accumulano “gli stock opzioni„, le paracaduti dorati e di traders matti.
Tale economia è diventata indifferente verso il cittadino, contribuente, lavoratore o pensionato e più ancora verso i gruppi più vulnerabili. Traduce lo stato della nostra società d’indifferenza da cui l’interesse generale è assente.
La nostra società è caratterizzata “da una commercializzazione„ estremo della maggior parte dei beni e servizi, anche nei domini in cui si aspetterebbe il meno normalmente. Tale è il caso dello sport dove un ritorno all’etica si impone per lottare contro il sartiame degli incontri, il doping con manipolazione genetica degli atleti, per prevenire i traffici di sportivi. Tale è ancora il caso dell’arte dove il mercato deriva troppo spesso verso la provocazione pura priva di qualsiasi talento, pratica che svaluta l’arte, compresa l’avanguardia artistica.
III preservare l’ambiente umano
Infine l’umanità è attaccata, minacciata quando il suo ambiente, da cupidigia o ignoranza, è messo nel pericolo.
L’ambiente è in pericolo a causa dell’impoverimento dello strato d’ozono e delle sue conseguenze sul riscaldamento climatico.
- Le risorse idriche sono a loro volta minacciate da questo cambiamento climatico ciò che nuoce così seriamente in futuro della fauna marina o a quella dei fiumi. Già uno miliardo di abitanti sono in gran parte privati d’acqua potabile. In caso di riscaldamento del pianeta non sarebbe che da 2 a 3 gradi, l’acqua potrebbe venire a mancare. Se a seguito del riscaldamento, il livello del mare continuasse ad alzarsi, questo fenomeno potrebbe comportare importanti migrazioni ecologiche (100 milioni di persone vivono già ad un metro soltanto sopra il livello del mare). Inoltre l’accesso all’acqua può diventare una fonte di conflitti.
Una delle cause del sovraconsumo è lo spreco tenuto conto che la produzione agricola assorbe 70 % della quantità d’acqua disponibile (altro esempio che afferra : un campo da golf in Spagna ad esempio, assorbe annualmente il consumo di una città di 12.000 abitanti).
A proposito dell’alimentazione, ci si può preoccupare della capacità dell’agricoltura di nutrire una popolazione mondiale che raggiungerà, in un futuro prossimo, 8 a 10 miliardi di individui mentre l’accesso all’acqua si restringerà, che le superfici coltivabili diminuiranno (sviluppo continuo delle grandi agglomerazioni, alterazione del suolo, schiarimento delle foreste per la produzione di combustibili agro o la ricerca dell’oro in Amazzonia). Già 300.000 persone muoiono ogni anno a causa del cambiamento climatico (carestia ed epidemie).
IV insufflare un ritorno all’etica in Europa
Un’1 crisi morale
Rispetto della dignità umana, riabilitazione del cittadino, preservazione dell’ambiente, questi compiti corrispondono essenzialmente alle conseguenze di una crisi morale. All’Unione europea in particolare di raccogliere questa sfida. L’Europa il cui peso demografico è molto diminuito, non potrà mantenere la sua influenza che dando prova certamente d’eccellenza tecnica, di capacità di iniziativa ma anche d’esemplarità morale.
La dignità della persona è il concetto centrale dei trattati europei, appare nell’articolo 1 della carta europea dei diritti fondamentali. Spetta alle istituzioni europee l’UE e il Consiglio d’Europa (47 Stati membri), essere più attente possibile al rispetto dei diritti dell’uomo sotto tutti gli aspetti che abbiamo citato ed anche di promuovere questi valori con la loro azione esterna che sia commerciale (la clausola dei diritti dell’uomo negli accordi commerciali concluso l’UE) o i loro interventi umanitari. Sul piano esterno, l’UE non deve neppure trascurare di rafforzare la sua politica di sviluppo a favore dei più poveri del mondo.
L’UE deve anche il PE ha iniziato ad esaminare queste questioni attuare “un’etica della vulnerabilità„ tanto nei confronti delle persone in situazione di povertà estrema che pazienti, in particolare quelli la cui autonomia è ridotta. Come tenere conto “del cogito rotto„ dei dementi, le parole impossibili e le memorie perse di quelli sempre più numerosi che sono raggiunti di malattie degeneranti ?
Sul piano politico, Bronislaw Geremek nell’ultimo e contributo molto convincente che ci diede a Pescia, ecco due anni, li aveva sull’argomento invitati a superare “la stanchezza„ dell’Europa. Secondo lui la cittadinanza europea supponeva una vera cultura democratica, il rispetto del pluralismo, delle minoranze ed il gusto dell’utopia cioè la prosecuzione sognato dell’europeo.
Nel dominio economico risulta che la crisi finanziaria è soprattutto una crisi morale che può essere identificata a tre difetti :
- Un difetto di trasparenza (in altri termini un’assenza di verità) dovuta all’insufficienza del campo coperto dai controlli come i paradisi fiscali, “il hedges funds„, le operazioni “di titolarizzazione„ fuori bilancio che celano questi prodotti detti “tossici„, l’insufficienza dei controlli che derivano dal carattere incerto dei criteri utilizzati dalle agenzie di notazione, l’assenza di dati contabili internazionali unificati.
- Un difetto di moderazione, in altre parole di saggezza, d’onestà che si traduce oggi con l’obbligo di ristabilire un rapporto di fondo propri sufficiente, di ridurre i dividendi esagerati degli azionisti, le retribuzioni abusive dei dirigenti.
- Un difetto di senso delle responsabilità delle imprese nei confronti dei loro lavoratori dipendenti e della Comunità in generale. La crisi dovrebbe fare progredire l’idea “di impresa cittadina„. Le prime misure adottate da G 20 ed alle quali l’UE ha preso una grande parte, sembrano, ancora che occorre essere prudenti, andare nel buon senso (il Presidente Obama è riuscito a fare votare nel 2010 una riforma delle regole finanziarie).
Quanto a preservare all’ambiente l’UE si mostra attiva in questo dominio e fortunatamente gli Stati Uniti, sotto la nuova amministrazione Obama, sono molto più ricettivi. Nonostante il fallimento relativo della conferenza di Copenaghen, ci orientiamo gradualmente verso “un’economia ecologica di mercato„.
Benché il nostro continente, soprattutto l’UE, non sia minacciato guerre, la nostra civilizzazione la è però insidiosamente estratta da alcuni effetti della globalizzazione. La dimensione della crisi morale è considerevole, politica, economica, finanziaria, scientifica ed artistica.
2 il ruolo della società europea di cultura
In attesa di un inizio politico, la società civile e particolarmente il SEC devono alla sua misura dare l’allarme all’opinione ed agire.
Queste questioni d’etica non sono straniere alle riflessioni del SEC dalla sua creazione. Basta riferirsi alla rivista comprendere ed ai testi fondamentali contenuti nello statuto per constatarlo. Il SEC è stato sempre animato di un’esigenza etica. Quest’esigenza si trova nel cuore “della politica della cultura„ che non è né una difesa della cultura occidentale né una cultura indifferente ; la funzione di questa politica della cultura è “il bene vivere„ tra gli abitanti della stessa città, non la piccola città chiusa nelle sue pareti ma Civitas Maxima.
Al contrario dell’individualismo, il SEC ci propone la ricerca di una solidarietà universale, li impegna ad affermare un principio fondamentale d’universalità che permette un vero dialogo interculturale, la ricerca delle convergenze al di là delle contraddizioni. Alla storia subita, il SEC oppone la storia condivisa e la ricerca del senso.
Nel corso quasi dei sessanta anni scorsi, il SEC è stato confrontato ad ogni specie di situazioni : la scissione in due blocchi Est Occidentale ovviamente, la minaccia permanente della bomba atomica, l’incidente tragico di Chernobyl, la crisi delle grandi ideologie, ogni volta ha proposto un solo riferimento, la cultura come coscienza della civilizzazione.
Così nel 1982 già, il SEC afferma che una presa di coscienza etica della solidarietà oggettiva degli uomini deve ispirare la politica della cultura che oltre ai sintomi, riguarda le ragioni profonde della crisi.
A Belgrado nel 1986, il SEC richiama l’attenzione sulla necessità imperiosa di valutare con la più grande prudenza i pericoli che possono comportare alcuni sviluppi della ricerca scientifica e delle sue applicazioni.
Nel 1991 in occasione del suo 40ème anniversario, il SEC denunciava in particolare lo scandalo degli squilibri economici. Henri Bartoli si era alzato anche con passione contro questo scandalo.
Oggi il SEC è completamente qualificato dalla precisione dei suoi principi, dalla sua esperienza e la sua indipendenza per proporre un progetto che consiste in un ritorno verso più etica ; cioè l’elaborazione “di un interesse generale europeo„ e l’arrivo “dell’Europa potenza„, al migliore senso del termine, di fronte al duopolio riduttore Chine-Etats-Unis ed alle derive dello ultralibéralisme. Lo potremo e come ? Lo vorremo ?
Infine abbiamo in memoria questo aforisma di Umberto Campagnolo : “Non esiste una buona politica che non sia l’espressione della volontà morale perfetta”.